“Tre vinili che hanno fatto la storia…”

Blonde On Blonde (Bob Dylan)

Blonde On Blonde di Bob Dylan

È considerato il primo album doppio della storia, e il definitivo passaggio dal 45 giri al 33 giri. Blonde On Blonde (1966)È il disco che chiude la trilogia elettrica di Bob Dylan, dopo Highway 71 Revisited e Bringing It All Back Home. È l’album di Some Of Us Must Know, Just Like A Woman e Visions Of Joanna. Era un Dylan dalla creatività smisurata, e la grande quantità di brani costrinse la casa discografica a pubblicarlo su due LP. La foto di copertina, sfocata, che vede Dylan con una giacca scamosciata appoggiata a un muro, è fatta per essere aperta e si sviluppa su due facciate. Il fatto che fosse un album doppio era così una novità che, nelle pubblicità, c’erano le istruzioni su come tirare fuori il vinile. Nella parte interna della copertina c’era una foto di Claudia Cardinale, che nel 1968 fu rimossa perché non autorizzata. Ovviamente, le versioni dell’album con la sua foto sono diventate una rarità preziosissima….

The Dark side of the moon

 Il capolavoro dei Rolling Stones del 1973 ,un concept album sull uomo,il tempo,il denaro,il nostro lato oscuro.Alcuni titoli delle canzoni: Time, Money, Us And Them. La copertina è nel segno della collaborazione con il geniale studio Hipgnosis di Storm Thorgerson e Aubrey Powell, ed è una delle più iconiche della storia della musica. È un prisma che si rifrange in uno spettro, un’immagine che ormai appartiene a tutti, come dichiarò Thorgerson. Il nome del gruppo e il titolo, nell’edizione statunitense, erano su un adesivo attaccato alla confezione di plastica. Nella prima edizione inglese, la più preziosa, l’adesivo rotondo era incollato direttamente sulla copertina dell’album. In edizioni successive il nome della band e il titolo saranno stampate sulla copertina. All’interno della copertina c’erano degli adesivi e due poster.

Bohemian Rhapsody (Queen)

Qui parliamo di vinili storici non solo per la loro importanza, per le copertine, perché hanno rivoluzionato la musica. Ma anche di curiose edizioni da collezione. Bohemian Rhapsody/I’m In Love With My Car, il singolo del 1975 che rappresenta uno dei grandi successi, l’esplosione definitiva dei Queen, è anche un vinile rarissimo, e preziosissimo, in una versione molto particolare della EMI utilizzata come invito a una festa aziendale: l’edizione del classico dei Queen è corredata da fiammiferi, penna, biglietto, menù, sciarpa e calice, tutto brandizzato EMI. Vale 5mila sterline.

“Vinili…”

Una settimana fa ho visto il film Perfect days,di Wim Wenders ed il protagonista rifuggiva dalla tecnologia,ascoltando cassette e vinili.E mi veniva da ridere,perchè ripensavo al fatto che non facevano proprio per me,disordinata come sono,i miei erano continuamente graffiati e la puntina ricordo che saltava ogni volta,per non parlare delle cassette dalle quali regolarmente usciva il nastro ed io sempre lì con la punta della matita a riavvolgerlo…….E’ buffo come guardando una film si inneschi la curiosità per altri ed altri argomenti,come una catena dove una cosa ne trascina un altra,così(cosa che non avevo mai fatto) mi sono andata a vedere la loro storia:

Mentre è in corso una rivoluzione musicale,in termini di fruizione, il vecchio supporto del vinile sta tornando sulla cresta dell’onda, realizzando introiti che non hanno nulla da invidiare all’e-commerce o allo streaming

Recentemente, la multinazionale Sony ha annunciato l’apertura di una nuova industria di dischi in vinile in Giappone per far fronte alla costante crescita della domanda che sta vivendo un’impennata di più del 50%. In chiusura 2016, i dati di mercato descrivono lo streaming in una crescita continua con CD e download in calo. In questo scenario si inserisce il vinile che sembra acquistare sempre più rilevanza, soprattutto in Europa.

Storia del Disco.

Solo dopo la seconda Guerra Mondiale il vinile divenne il principale strumento per l’ascolto della musica. C’erano i 33 giri seguiti dai più maneggevoli 45 giri. Il vero successo, però, arrivò negli anni ’70. Un dominio che durò fino al 1982 quando, dal Giappone, arrivò il Compact Disc. Il CD conquistò in pochissimo tempo il mercato e diede il via all’era digitale. In quegli anni il vinile era considerato moribondo e il suo mercato perse più del 50% in breve tempo. Nel 2005 toccò il fondo, ma, a quanto pare, non ne volle sapere di morire definitivamente.

Che materiale è il vinile?

Il disco in vinile è composto da un materiale gommoso di cloruro di polivinile, una sostanza plastica rigida ma versatile, flessibile e modellabile. Per produrlo viene stampato tramite pressa idraulica un primo disco di cera, successivamente verniciato con cloruro di stagno e argento e utilizzato come matrice per incidere i solchi e creare lo stampo definitivo. Il disco viene poi inserito in una pressa a caldo insieme alle etichette delle due facciate: la pressa gli conferisce la forma e incide i solchi definitivi; in seguito, dopo la pressatura e il raffreddamento, il disco viene rifilato con un apposito strumento che gli conferisce la forma definitiva.

Come funziona un vinile

La riproduzione del suono con i dischi in vinile è analogica e avviene tramite una puntina di diamante o di materiale sintetico che “legge” l’informazione sonora incisa sul disco tramite dei solchi. La rotazione del disco e le irregolarità del solco fanno vibrare la puntina e queste vibrazioni vengono elaborate dal fonorivelatore, un trasduttore montato su un braccio di lettura. La testina nel tempo è stata realizzata in vari modi, ossia con il sistema piezoelettrico (tramite cristalli che generano elettricità), con magnete mobile e con bobina mobile, strumenti che sfruttano l’induzione elettromagnetica per “leggere” gli spostamenti della puntina.

I dischi in vinile oggi

Gli anni Cinquanta e Sessanta sono stati gli anni d’oro del disco in vinile: tutte le più grandi band del mondo e i più grandi artisti devono molto a questo supporto che ha consentito al grande pubblico di acquistare la loro musica e ascoltarla ovunque con un giradischi. Negli anni Settanta il loro successo iniziò, però, a essere minato dalla comparsa delle musicassette che li sostituirono progressivamente, fino a quando, verso la fine degli anni Ottanta, la comparsa del compact disc ha rivoluzionato nuovamente il mondo della musica. Ben presto anche le musicassette sono state abbandonate 

Oggi il mercato del disco in vinile è rinato dalle proprie ceneri: i numeri sono cresciuti lentamente, ma con costanza e le previsioni di vendita a fine 2017 doppiano quelle del 2016. Si moltiplicano le band che pubblicano anche in vinile, crescono il mercato dell’usato, le fiere di settore e – con questi – la cultura di un’ascolto più consapevole, riflessivo, competente.

I generi musicali che apprezzano il vinile.

Una domanda non può mancare: quali generi musicali amano e scelgono il supporto del vinile? Il Rock è in assoluto il genere con la percentuale più alta (oltre il 33%), troviamo poi la musica Pop (oltre il 19%) e con un buon piazzamento anche il genere alternative. Nelle quote un pochino più basse troviamo il Jazz, l’Heavy Metal, la Musica ClassicaDanceHip-Hop/Rap. I posti più bassi della classifica sono occupati dal Country e dal Blues. Gli album che si rifanno agli anni ’80, poi, sono i più gettonati; al secondo posto le produzioni del primo decennio degli anni 2000; al terzo posto gli anni ’70.

Caro, vecchio giradischi.

Insieme alla passione per il vinile è tornata – naturalmente – la passione per il caro, vecchio giradischi. Molti pensano che il suono riprodotto attraverso la puntina del vecchio giradischi sia molto più caldo e comunicativo, con quel fruscio magico. Magico come il Natale, periodo in cui – guarda caso – si registrano i maggiori picchi di vendita di giradischi e di vinili. E così i giradischi sono ritornati nei negozi di musica e, con poco più di 40 euro, è possibile tornare ad ascoltare album in vinile – vintage e nuovi.

A proposito di moda.

Il vinile sembra non essere soltanto un supporto per nostalgici e antiquari, ma pare adatto anche al pubblico giovane. D’altronde non è raro che si vada a ripescare nel passato. La moda stessa ha una storia ciclica che vive di corsi e ricorsi. Il disco in vinile ha rappresentato una nuova consapevolezza culturale. Ha reso possibile l’ascolto della musica tra le pareti domestiche, acquisendo un ruolo fondamentale nella cultura internazionale. Azzardando un paragone, ha avuto un ruolo simile a quello del libro cartaceo o a quello dell teatro (che non è stato soppiantato dal cinema). Il vinile, quindi, ha un portato di significato importante, un’aura che lo rende riconoscibile e iconico e – quindi – desiderabile.

Il ritorno dell’analogico.

Il Italia esiste solo una fabbrica che produce vinile. Ha una capacità produttiva massima di circa 5.000 dischi al giorno, ma non riesce far fronte alla pressante crescita della domanda. Dopo la smaterializzazione del digitale ci dobbiamo aspettare altri revival analogici? Dopo il vinile sarà il turno delle musicassette?