“Lei è la Cailleach…”


C’è chi la chiama strega, c’è chi la chiama pazza… lei è semplicemente una vecchietta con un cuore da bimba che torna una volta all’anno per premiare chi sogna. Buona Befana……..

Le origini della Befana sono molto antiche e trovano le loro radici come sempre nelle vecchie credenze pagane trasformate poi dalla cristianita’ come le troviamo noi oggi.

“Lei è antica…

Lei è il paesaggio sotto i nostri piedi

Lei è le montagne e le colline

Lei è la roccia e la pietra che conducono alla riva Lei è saggezza Lei è conoscenza

Lei è un mistero Lei è la vecchia strega

Lei è la Cailleach…”

La Cailleach raggiunge la sua massima potenza durante i mesi invernali, portando con sé il freddo, i venti gelidi e la neve. Si dice che spesso cavalchi un lupo (a volte un maiale selvatico) attraverso il cielo portando la neve e cavalcando il lupo attraverso le terre schiacciando ogni segno di vita vegetale. Ma è anche vista come l’ostetrica dell’anno morente, che mantiene i semi della nuova vita al sicuro e al caldo sotto terra, prendendosi cura di loro durante i mesi invernali in modo che possano diventare nuova vita in primavera… Può sembrare temibile ed è decisamente potente come la strega dell’inverno, la donna delle pietre, la madre delle ossa, una dea della morte, la madre oscura, la dea del raccolto, un’antenata che governa la metà oscura dell’anno ed è antica quanto la terra stessa, ma ha un lato nutriente; lei è lo spirito della terra e ci permette di sbirciare la saggezza di cui abbiamo bisogno per lasciare andare ciò che non ci serve più e guardare avanti a ciò che deve ancora venire. Non dimentichiamo che per rinascere occorre prima la morte. Senza l’abbattimento delle piante da parte del Cailleach in inverno, queste non sopravviverebbero al clima rigido”.

Condividi

2024…..Anno bisestile

“Anno bisesto,tutte le cose van di traverso”

(proverbio)

L anno bisestile, come questo 2024, è quello composto da 366 giorni invece dei soliti 365. Nella riforma giuliana del calendario, poi mantenuta in quella gregoriana, il mese a cui viene aggiunto il giorno in più è febbraio, che negli anni bisestili avrà quindi 29 giorni. È bisestile un anno ogni quattro, esclusi però gli anni secolari (divisibili per 100) il cui numero non sia divisibile per 400: il 1600 fu bisestile, il 1700, il 1800 e il 1900 no, il 2000 sì.

Il termine bisestile deriva dal latino tardo bisextus, ovvero “due volte sesto”, secondo l’uso romano di contare due volte, negli anni bisestili, il 6° giorno antecedente le calende di marzo, cioè il 24 febbraio. Doppio giorno sesto, ovvero bisesto. Più avanti, quando si incominciò a contare i giorni del mese partendo dal primo e continuando con i numeri successivi, il giorno “bis sexto” di febbraio divenne il 29.

Storia dell’anno bisestile

Nel 46 a. C. Giulio Cesare, seguendo le indicazioni dell’astronomo alessandrino Sosigene, introdusse il calendario giuliano, con l’anno composto da 365 giorni e, ogni quattro anni, un anno di 366 giorni. Questo per riuscire a recuperare le ore di scarto rispetto all’anno solare, che dura 365 giorni e 6 ore circa. Infatti, per ragioni pratiche, l’anno del calendario è composto da un numero intero di giorni. L’aggiunta di un giorno agli anni bisestili serve appunto per sincronizzare il calendario con l’anno solare. Se il calendario non andasse di pari passo con l’anno solare, si avrebbe, nel corso degli anni, uno spostamento delle stagioni nell’arco dell’anno. L’equinozio d’autunno,ad empio, potrebbe slittare, con il passare del tempo, da settembre a ottobre, poi a novembre e così via.

Questo accorgimento introdotto da Giulio Cesare non riuscì però a far procedere di pari passo il calendario con l’anno solare. Nel 1582, papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, quello che usiamo tuttora. Con questa riforma, stabilì che gli anni bisestili fossero tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4, e quelli terminanti con due zeri, ma divisibili per 400. In altre parole, gli anni bisestili sono quelli divisibili per 4, eccetto gli anni secolari che sono bisestili solo se divisibili per 400 (come anticipato all’inizio dell’articolo).

gregorio XIII e la riforma del calendario

Per determinare se un abbo è bisestile, bisogna procedere con questo semplice calcolo: controllare che l’anno sia interamente divisibile per 4; se così non fosse, l’anno non è bisestile. Se è divisibile per 4, verificare che sia interamente divisibile per 100: se l’anno è divisibile per 4 ma non per 100, è un anno bisestile. Se invece è divisibile sia per 4 che per 100 (come per esempio il 2000), bisogna verificare che sia interamente divisibile per 400. Se l’anno è divisibile per 4 e per 100, ma non per 400, non si tratta di un anno bisestile. Se invece è divisibile anche per 400, è un anno bisestile.

A tutti è capotato di pronunciare il proverbio “Anno bisesto, anno funesto“. Ovviamente, le avversità non si verificano soltanto negli anni bisestili. La cattiva reputazione degli anni bisestili, deriva probabilmente dal fatto che febbraio era per antichi romani il mese dei morti, il Mensis Feralis, dedicato a riti per i defunti e a cerimonie di purificazione. A febbraio si celebravano le Terminalia, dedicate a Termine, dio dei Confini, e le Equirie, gare di corsa di cavalli che trainavano carri; l’arena in cui si svolgevano queste ultime simboleggiava la Terra, i sette giri compiuti dai cavalli rappresentavano le orbite percorse dai sette pianeti antichi e le dodici porte delle rimesse rappresentavano le costellazioni dello Zodiaco. Quindi, un rito di rappresentazione astronomica, simbolo della conclusione di un ciclo cosmico e quindi simbolo di morte e di fine.

Un altra motivazione per cui l’’anno bisestile è visto come portatore di sventure è di natura psicologica e superstiziosa: poiché le cose anomale o poco frequenti sono a volte percepite come diverse e strane, possono causare paure immotivate e irrazionali, come accadde in passato, per esempio, con le eclissi.

Secondo una antica leggenda irlandese, l’unico giorno in cui una donna avrebbe la possibilità di chiedere in sposo l’uomo dei propri sogni è il 29 febbraio, il cosiddetto Leap Day. Se la proposta veniva rifiutata, l’uomo era tenuto a comprare alla donna 12 paia di guanti, in modo che potesse nascondere il disagio di non aver ricevuto un anello di fidanzamento. Questa bizzarra tradizione ha ispirato perfino il film “Una proposta per dire sì”, del regista Anand Tucker, interpretato da Matthew Goode ed Amy Adams.

30 Febbraio

Nel corso della storia, sono esistiti casi isolati di calendari che hanno adottato la data del 30 febbraio.

In Svezia, nel 1712, il re Carlo XII decise di eliminare gli anni bisestili, dal 1700 fino al 1740, per far coincidere il calendario giuliano con quello gregoriano. Ma, ahimè, dimenticò di promulgare i relativi editti. Per rimediare, tralasciò la decisione presa ritornando al calendario giuliano e, per recuperare il giorno saltato nel 1700, stabilì che venisse aggiunto, al febbraio 1712, bisestile, un “secondo giorno bisestile”. Il calendario svedese ebbe così, nel 1712, un febbraio con 30 giorni.